Pubblichiamo con piacere, il link per compilare il questionario redatto dalla Collega Dott.ssa Daniela Daga, al fine di comprendere meglio la visione, le idee e opinioni degli Assistenti Sociali sulla Supervisione Professionale.
https://docs.google.com/…/1FAIpQLSdXBRR1fFpl4v…/viewform
La Supervisione Professionale è un importante e prezioso strumento di lavoro per tutti gli Assistenti Sociali che operano nelle diverse aree di competenza (sia pubbliche, private che convenzionate).
La Supervisione Professionale, quando viene erogata, è ancora ferma a vecchi standard operativi e non assolve mai la sua vera funzione, ossia accompagnare l’operatore/operatrice durante il suo percorso lavorativo, alleviando le varie difficoltà che si incontrano molto, troppo spesso in questa professione.
L’operatore pertanto si ritrova SOLO ad affrontare emotivamente colloqui difficili, riunioni complesse, a non avere un quadro chiaro di come gestire la mole di lavoro o la casistica, non sapere come affrontare un possibile conflitto o diversità di vedute con gli altri enti territoriali e cosi via.
La mia idea di Supervisione è quella che ho appreso nei tanti anni di vita e di lavoro nel Regno Unito, in cui il Manager toglie i panni del “capo” e diventa il tuo supporto più grande, colui/colei a cui puoi raccontare dubbi e perplessità, chiedere un consiglio su come intervenire in un caso specifico e complesso, trattare argomenti scottanti quali lo stress da lavoro (meglio conosciuto come Burn Out), difficoltà di inserimento o difficoltà nei rapporti con i colleghi e tanto altro.
Ma la cosa che io apprezzavo di più era avere la possibilità di esprimere le mie idee, proporre nuove soluzioni e poter usare la mia creatività in tutta libertà, sapendo di trovare dall’altra parte una persona che realmente ascoltava e capiva le mie ragioni.